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Riflessioni del Collegio Docenti

Nel corrente anno scolastico il Collegio Docenti dell’Istituto Saint Denis School ha seguito, con la guida di un esperto, un corso di aggiornamento in tema di CODING.

Il corso, articolato come ricerca-azione, ha consolidato nei docenti la consapevolezza che le attività messe in atto da tempo, già a partire dalla scuola dell’infanzia, sono condotte nello spirito di quanto emerge dal documento ministeriale di integrazione alle vigenti Indicazioni nazionali 2012.

Varie attività, già realizzate con e senza le macchine, sono legate allo sviluppo del pensiero computazionale.

Le esperienze hanno già permesso agli alunni un primo approccio ai linguaggi di programmazione.

Tali attività, analizzate dal docente esperto e con lo stesso condivise, hanno reso i docenti ancora più capaci di padroneggiare varie metodologie e vari strumenti cartacei e multimediali e di fornire conseguentemente agli alunni un aiuto ad agire consapevolmente, ad individuare le soluzioni più idonee e a scoprire la necessità di una sequenza di operazioni e di connessioni per risolvere problemi ed affrontare compiti complessi.

La pratica del coding nel corso dell’a.s. 2018.2019 aiuterà gli alunni non solo a comprendere il linguaggio delle macchine, a governarle, ad utilizzarle in modo consapevole, ma anche a mettere in atto il processo logico-creativo indispensabile per affrontare ogni realtà problematica.

Attività legate al pensiero computazionale sono previste nei “Traguardi” delle Indicazioni nazionali 2012, in particolare nell’ambito della Tecnologia, tuttavia se ne possono prevedere in ogni ambito del sapere.

Per pensiero computazionale si intende un processo mentale che consente di risolvere problemi di varia natura seguendo metodi e strumenti specifici, pianificando una strategia.

E’ un processo logico-creativo che, più o meno consapevolmente, viene messo in atto nella vita quotidiana per affrontare e risolvere problemi.

L’educazione ad usare consapevolmente tale strategia consente di apprendere e di affrontare le situazioni in modo analitico, scomponendole nei vari aspetti che le caratterizzano e pianificando per ognuno le soluzioni più idonee.

Tali strategie sono state indispensabili nella programmazione dei computer e dei robot che hanno bisogno di soluzioni precise e strutturate per svolgere i compiti richiesti.

Tuttavia, nella didattica, si possono proficuamente mettere a punto attività legate al pensiero computazionale anche senza le macchine.

Ogni situazione che presupponga una procedura da costruire, un problema da risolvere attraverso una sequenza di operazioni, una rete di connessioni da stabilire (ad esempio un ipertesto) si colloca in tale ambito, a patto che le procedure siano accompagnate da riflessione, ricostruzione metacognitiva, esplicitazione e giustificazione delle scelte operate.

Sostanzialmente, si tratta di un’EDUCAZIONE AL PENSIERO LOGICO E ANALITICO DIRETTO ALLA SOLUZIONE DI PROBLEMI.

Se impiegata in contesti di gioco educativo (es. la robotica), tale educazione dispiega al meglio le proprie potenzialità, poiché l’alunno ne constata immediatamente le molteplici e concrete applicazioni.

Cio’ contribuisce alla costruzione della competenze matematiche, scientifiche e tecnologiche, ma anche allo spirito di iniziativa, nonché all’affinamento delle competenze linguistiche.

Nei contesti attuali, in cui la tecnologia dell’informazione è così pervasiva, la padronanza del coding e del pensiero computazionale possono aiutare le persone a governare le macchine e a comprenderne meglio il funzionamento, senza esserne, invece, “dominati e asserviti in modo acritico”.